Buongiorno, amici lettori! Come state?
Finalmente, dopo un po' di tempo, ritorno su questi schermi con una nuova freschissima puntata della mia rubrica dedicata agli autori emergenti. Oggi è Enrico Nai colui ad avere l'occasione di parlare di sé, del suo libro e della sua esperienza in quanto autore. Siete curiosi?!
💫 Parola all'autore! 💫
Mi chiamo Enrico Nai, vengo da Alessandria e oggi mi piacerebbe raccontarvi del percorso che mi ha portato ad appassionarmi alla scrittura. Da alcuni anni lavoro nel settore degli eventi e - in modo più specifico - mi occupo di Escape Room, eventi Team Building, Giochi, serate a tema tipo Murder Party e Cene con Delitto. Mi piace inventare storie, costruire e progettare gli enigmi, realizzare le scenografie e assemblare tutto il materiale di gioco.
Questo aspetto è stato determinante per la creazione del mio romanzo, in quanto è stata proprio la voglia di realizzare qualcosa di più permanente (rispetto a un evento stagionale o a una storia di una Escape Room) che mi ha spinto definitivamente a scrivere e pubblicare il mio primo libro.
Ma la strada, per arrivare a realizzare ciò che ho fatto, è stata lunga e ha origini molto più lontane. Mi ricordo di quando ero bambino e di come la nostra insegnante delle elementari (che per me è stata un vero e proprio mentore, trasmettendomi la passione per la lettura) ci spronasse insieme a suo marito, anch’egli nostro maestro, a realizzare brevi storie da pubblicare sul giornalino della scuola. Non ero mai molto soddisfatto di quello che scrivevo, al punto che un giorno decisi di realizzare un giornalino tutto mio, con storie più complesse e giochi divertenti. Questo è stato il primo step della mia storia da scrittore, quello che ha dato il La alla voglia di diventare indipendente, a livello creativo. A dire il vero, sono sempre stato molto più portato per le materie scientifiche, ma la possibilità di inventare e conoscere storie mi ha sempre affascinato. Come quando, un po’ più grandicello, dopo aver ricevuto il mio primo computer, decisi di fare incetta di giochi di avventura, tipo i vari Monkey Island, Tomb Raider, Diablo, World of Warcraft e molti altri, perché oltre all’azione mi piaceva un sacco scoprire la storia e personalizzarla con le mie scelte. Leggevo molti libri per ragazzi, gialli, fantasy e libri game ed ero completamente rapito da quei mondi fantastici, nei quali mi immergevo e dove i miei problemi da adolescente svanivano e riuscivo a sentirmi speciale come un personaggio di Harry Potter o di qualche film di fantascienza. Ho sempre sognato, fin da bambino, di poter avere un giorno una folta community di persone, appassionate di un mondo da me creato. Non è un caso che sia sempre stato un grande fan di Tolkien, George Lucas o J.K. Rowling (tanto per citarne tre molto celebri): le loro storie, i loro universi magici, hanno coinvolto generazioni di persone, ed è per questo che oggi quando vedo i miei clienti partecipare alle avventure scritte da me e appassionarsi ai giochi e ai personaggi, mi emoziono particolarmente.
Dopo il liceo, ai tempi dell’università decisi quindi di provare a scrivere una raccolta di storie o fiabe, ma la mia sfrenata passione per i giochi di carte tipo Magic, e videogiochi, assorbiva quasi totalmente il mio tempo libero. Accantonai, così, il progetto per un po’ di tempo, fino a quando iniziai a scrivere una sceneggiatura per un cortometraggio di fantascienza. Avevo visto da non molto un film dei primi anni 2000 (The Butterfly Effect) ed ero rimasto impressionato da quel genere di trama e tema, al punto che decisi di inventare un mio “Butterfly Effect”, ambientato in Canada (non chiedetemi perché), sfruttando un altro “difetto” del cervello umano e basando tutto il testo sul #potenziale #inespresso #del #cervello #umano #e #gli #incredibili #poteri #che #potremmo #avere #se #solo #riuscissimo #a #farlo :D (Se ve lo state chiedendo, sì, era uscito già anche Limitless, ma la mia mente ignorava questa cosa, perché volevo farlo a modo mio, meno reale e più fantasy).
Inutile dire che il progetto era molto ambizioso, troppo per le mie capacità, e così misi da parte anche questo (conservo ancora la cartellina con tutti i fogli scritti a mano e gli appunti sul world building e la trama), fino a che qualche anno fa, spinto appunto dalla voglia di realizzare un mio mondo, profondo e immersivo, decisi una sera di mettermi al pc e cominciare a scrivere. Non sapevo ancora quanto sarebbe stata lunga e complessa la mia storia, e quale sarebbe stato lo scopo di quelle parole, ma avevo bene in mente i personaggi e le interazioni che avevano tra di loro: protagonista, comprimari, antagonista, mentore ecc. Sapevo come volevo cominciare e dove volevo arrivare, non avevo idea di cosa sarebbe successo per giungerci. Il viaggio, alla fine, è stato divertente, e nonostante non sia riuscito a convincere una grande casa editrice (ho rifiutato diverse proposte di piccoli editori, preferendo autopubblicarmi), sono orgoglioso della storia che ho portato su carta stampata. Ora sto lavorando al seguito del primo libro (alla fine sarà una trilogia) e sto dedicando molte delle mie ore di sonno a promuoverlo e a farmi pubblicità sia online che offline. Vi lascio un breve “abstract” di presentazione del libro qua sotto.
Timothy Clark – Il Libro del Potere è il primo capitolo di una trilogia Fantasy, ambientata in un mondo reale del tutto simile a quello in cui viviamo, in cui ogni giorno ci svegliamo con le nostre paure, le nostre insicurezze, le nostre emozioni positive, circondati dalle nostre persone preferite (se siamo fortunati).
L’intenzione principale dell’opera è proprio quella di far sentire le persone a proprio agio, mostrando loro una realtà che conosco bene, salvo poi colpirle con misteri mai immaginati o fatti di cronaca “fantasizzati”. Nel libro, la magia è proprietà di un ordine di maghi chiamati Sidaka. Da sempre di Sidaka abitano sulla terra: ai tempi dei romani, quando cercavano in qualche maniera di limitare le guerre e mantenere la pace, nel medioevo, quando venivano arsi vivi per colpa dei loro poteri speciali, o nel più recente passato, quando grazie ad alcuni di loro, si sono rese possibili importanti scoperte. Col passare dei secoli, sono diventati più astuti, si sono integrati meglio, adattandosi alla perfezione, specialmente grazie alla cultura moderna abituata alle stranezze cinematografiche, che ha permesso loro di passare inosservati.
Timothy Clark, un ragazzino di 12 anni, si ritroverà a dover affrontare una serie di prove, in un mondo a lui sconosciuto fino a qualche mese prima, dovendo affrontare potenti nemici e antiche profezie. Riuscirà a vincere le proprie paure e a distinguersi come giovane mago?
La realtà non è che una maschera, creata nel tempo,
per nascondere i misteri della magia...
🔱🔱🔱
Commenti
Posta un commento