- LAO SHE -
In vista della lettura prossima di “Città di Gatti”, volevo parlarvi di un autore poco conosciuto in Italia ma che merita decisamente di più. Non si tratta di un autore qualsiasi, dato che durante i miei studi universitari ho avuto modo di studiarlo e conoscerlo.
𝑀𝑎 𝑑𝑖 𝑐ℎ𝑖 𝑠𝑡𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑎𝑟𝑙𝑎𝑛𝑑𝑜?
L’autore in questione è Lao She, un autore che definirei poliedrico, e nato a Pechino nel 1899. È nato ed ha studiato in Cina, ma per questioni lavorative si è spostato un po’ in tutto il mondo: ha lavorato all’Università di Londra, per poi spostarsi alla Scuola Secondaria Cinese a Singapore, ma ha vissuto anche negli Stati Uniti per qualche anno.
Nonostante il suo girovagare, è comunque tornato in patria in anni molto delicati. Ha vissuto in prima persona la guerra con il Giappone (1937-1945), dove è stato impegnato nella propaganda anti-giapponese e, nello specifico, fu a capo della Lega Anti-Giapponese degli Scrittori.
Più tardi è rimasto coinvolto nella Rivoluzione Culturale (1966-1976), essa, infatti, ha messo al bando gli intellettuali, e Lao She, in quanto scrittore fu preso dalle Guardie Rosse (insieme ad altri artisti) e sottoposto a trattamenti di cui preferisco non parlare.
Viaggiare per il mondo ma, soprattutto, vivere in prima persona eventi turbolenti come quelli sopracitati, ha portato Lao ad aprire la mente ad un impegno politico che, a sua volta, ha stimolato la sua vena intellettuale come autore. Infatti, tra le sue opere troviamo anche testi che riflettono tali contenuti, ma ha voluto anche sperimentare, scrivendo romanzi (di vario genere), racconti e anche opere teatrali.
Nel complesso ha scritto poco più di una decina di opere, ma definirei i più importanti “I due Ma, padre e figlio”, “Città di Gatti” e “Il Ragazzo del Risciò”. Quest’ultimo l’ho letto in inglese anni fa e ve lo consiglio se siete interessati ad uno spaccato della Pechino anni ’30 vista dagli occhi di un ragazzo comune ma tenace.
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