(Recensione) DE OPALE RAPTUS - Gavriel Sevrin

 - DE OPALE RAPTUS -

Titolo: De Opale Raptus

Autore: Gavriel Sevrin

Editore: Self Publishing (Youcanprint)

Genere: High Fantasy

Edizioni: €24,00 cartaceo; €2,99 ebook; Gratis su KU

Uscita: 2019

Buongiorno, lettori!

Oggi voglio parlarvi di un libro le cui premesse, ne sono sicura, vi attireranno particolarmente!

Se vi dico le parole 𝗯𝗶𝗯𝗹𝗶𝗼𝘁𝗲𝗰𝗮 e 𝗹𝗶𝗯𝗿𝗶 non rizzate le antenne? Perché io si, eccome! Se poi uniamo queste due cose ad un’ambientazione medieval fantasy con… l’Inquisizione a fare da filo conduttore, un tocco di mistero e magia, io sono già conquistata!

«𝑳𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒆𝒏𝒛𝒂 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒗𝒂 𝒅𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒄𝒂𝒑𝒂𝒄𝒊𝒕𝒂̀ 𝒅𝒊 𝒕𝒆𝒏𝒆𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒇𝒓𝒂 𝒍𝒆 𝒅𝒊𝒕𝒂.»

La primissima cosa che voglio evidenziarvi, e che ho molto apprezzato, è il fatto che la storia inizia come una normale giornata, una di quelle che viviamo quotidianamente, senza apparentemente nulla di speciale, ma per questo ancora più vera. Francesco, bibliotecario visto dai compaesani come sospetto eretico, vive la sua quotidianità in modo relativa calma, con abitudine. Ma quando avviene un evento inaspettato, tanto sconvolgente da rompere la bolla del protagonista, ecco che le emozioni vengono scatenate tra le pagine. Il lettore verrà catapultato esattamente insieme a lui in un mondo fantastico, dove il mistero, gli intrighi, la magia e creature di vario genere regnano sovrane.

 

Ed è proprio grazie a questo che ci renderemo conto di quanto Francesco sia umano, di nome e di fatto. Non è facile per lui accettare tutto senza battere ciglio, non da un personaggio imperfetto e un po’ goffo come lui. Quella sbadataggine, quelle increspature, quel vacillare lo rendono così verosimile a noi. Dopotutto, chi di noi non avrebbe qualche difficoltà ad affrontare queste verità?

 

Il worldbulding è sicuramente un altro elemento che merita. Ha ottenuto lo spazio necessario per permettere al lettore di entrare con la fantasia tra quelle pagine, capirne le dinamiche e poter seguire i personaggi nelle loro avventure e nelle loro decisioni.

Le uniche “pecche”, a mio parere, due. La prima è la presenza di descrizioni alcune volte un po’ troppo prolisse, rallentando il ritmo e sviando l’attenzione. Inoltre, sebbene io abbia apprezzato le numerose domande aperte che vengono lasciate nell’arco delle oltre 500 pagine, avrei preferito che almeno alcune di queste avessero trovato una risposta o una risoluzione al termine del libro. Si, lo so, si tratta del primo volume di una saga, ed è giusto che non tutto veda una conclusione, ma per i miei gusti, forse è un po’ tutto troppo aperto.

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Ringrazio ancora una volta l'autore per la copia, l'opportunità e la pazienza!

- Sara 💛

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