Buongiorno, readers!
Eccoci tornati al nostro solito appuntamento settimanale per gli autori emergenti, oggi abbiamo come ospite il giovane Paolo Palladino!
👇 Parola all'autore 👇
Salve a tutti e tutte! Sono Paolo Palladino, classe 1997, e sono uno scrittore di professione e barista per hobby. Ho iniziato il mio percorso nel magico mondo dell’editoria con una scelta un po’ in controtendenza con il flusso del mercato letterario: nel febbraio 2021 ho pubblicato infatti con la casa editrice Edizioni Efesto una raccolta di poesie, dal titolo “L’amore è uno stato d’alcol”.
Nonostante mi aspettassi rimanesse confinata nel circolo ristretto dei parenti e degli amici, ha ricevuto l’attenzione di un pubblico piuttosto appassionato, che mi ha portato a viaggiare per l’Italia dalla Lombardia alla Calabria per leggere i miei versi.
Nonostante la grande soddisfazione, il mio timore iniziava a essere quello di rimanere confinato in una dimensione – quella di poeta – che per quanto sia gratificante è comunque limitata, e per una persona poliedrica come me sarebbe stato difficile da accettare. Fortunatamente è venuta in mio soccorso una storia. Perché sì, sono da sempre convinto che non siano gli autori a scrivere le storie, bensì le storie stesse a cercare un autore dal quale farsi scrivere.
Così è iniziata la stesura di “Nello sguardo della volpe”, romanzo che ha visto la luce nel novembre 2022 e che sta già flirtando con i lettori in tantissime librerie.
Questo romanzo è la storia di un’ossessione o, come anche a me piace definirlo, un “romanzo di deformazione”: sia per la deformazione che avviene della normale realtà pagina dopo pagina, sia per contrasto con i romanzi di formazione. Il protagonista di “Nello sguardo della volpe”, infatti, si convince che alla propria ex fidanzata sia accaduto qualcosa, e pertanto deve ritrovarla. Nascerà da qui una ricerca convulsa e straniante, per Roma e dentro di sé, che porterà spesso Jacopo a perdersi. Ma se perdersi per la città è un problema facilmente risolvibile, nell’altro caso…
Non aggiungo altro, perché mi piacerebbe parlare della scrittura in sé.
La scrittura per me è sempre stata innanzitutto un divertimento, anche quando i temi trattati sono più cupi. E, a pensarci bene, sia le mie poesie che il romanzo che ho scritto sono tendenzialmente a tinte cupe… Ciò che ho cercato di fare, però, è di inserire sempre una generosa dose di ironia, come lo zucchero che bilancia una salsa di pomodoro troppo acida: perché un buon libro, secondo me, deve sempre riuscire a strapparti un sorriso (anche prima o dopo averti fatto piangere).
🔱🔱🔱
Come lettori o come autori, quanto vi sentite poliedrici o quanto, piuttosto, vi sentite legati ad un singolo genere?
🔱🔱🔱
Eccoci qua! Siamo arrivati alla fine dell'intervista e spero che le parole di Paolo vi siano piaciute come lo sono state a me.
Ringrazio l'autore per aver partecipato a questo mio piccolo progetto e ricordo a tutti che trovate l'articolo anche sulla mia pagina Instagram, sebbene leggermente diverso, quindi vi direi di andare a dare una sbirciatina!
- Sara 💛
Commenti
Posta un commento