Buongiorno, lettori! Oggi torno con una nuova recensione di una saga paranormal romance che ormai considero quasi un angolino felice. “La Mia Fenice” è il terzo volume della saga, tra l’altro in uscita proprio oggi. Quindi, non mi dilungherò in troppi dettagli riguardanti la trama (che lascio in fondo) per non rischiare di fare spoiler per coloro che non hanno letto i primi due volumi.
Autore: Monica B.
Saga: Dáimōn Series Vol. 3
Editore: Self Publishing
Genere: Paranormal Romance
Prezzo: ?
Uscita: 24 febbraio 2022
📚 RECENSIONE
"Volere che una persona viva, nonostante lei desideri il contrario, significa amarla troppo o troppo poco? […] A cosa serve dire ‘ti amo’ se poi si volta le spalle proprio a chi si ama? Qual è il senso di dichiarare il proprio amore a qualcuno se poi non si è pronti a combattere per quella persona?"
La Dáimōn Series è composta interamente da libri dove i protagonisti cambiano di volta in volta ma rimanendo sempre all’interno della sfera di personaggi già visti negli altri volumi. Questo ci fornisce la possibilità di andare a conoscere alcune figure che prima erano secondarie. In questo caso vediamo approfondita la storia di Amon, personaggio di cui mi ero follemente innamorata fin dal primo libro, il che mi ha reso molto contenta scoprire che questo sarebbe stato tutto su di lui!
Sebbene i protagonisti continuino a cambiare, rendendo ogni volume quasi autoconclusivo, in realtà la storia di fondo inizia nel primo e, a mano a mano, si sviluppa in tutti gli altri. Questo libro non fa eccezione, dato che gli avvenimenti riprendono dalla fine de “La Mia Tempesta”. Similmente agli altri, pure qua i colpi di scena, l’azione e i combattimenti non mancano. Anche se devo ammettere che al contrario dei precedenti, qui mi sono risultati un po’ sottotono, con scene molto più brevi e con meno pathos, terminando con pochissime azioni.
Ci sono stati alcuni capitoli forse un po’ troppo riflessivi e ripetitivi, ma senza essere un problema eccessivo, dato che la lettura scorreva comunque fluida.
Au contraire, vorrei sottolineare alcuni aspetti positivi e molto interessanti. La prima cosa è sicuramente il fatto che l’autrice ha voluto evidenziare che solo perché una persona (o un personaggio) si è sempre mostrata fredda, apparentemente senza sentimenti, non vuol dire che sia così anche dentro di sé. Ognuno è molto più di quello che (vuol) far apparire agli occhi degli altri, e non bisogna basarsi solo sulla prima impressione.
La seconda cosa è la protagonista femminile di questo libro, Skiá. Una ragazza dal passato difficile, che porta l’onta delle scelte sbagliate del padre e dei maltrattamenti perpetrati dallo stesso nei suoi confronti. Una ragazza che si sentiva schiacciata, in gabbia, “sporca” ed alla ricerca di un amore paterno irraggiungibile. Inizialmente è proprio così che la vedremo, ma impareremo ad apprezzarla per la sua voglia di riscatto, di rivincita, del suo voler riprendersi la libertà che le hanno sempre negato.
"Sono stanca di avere paura.
Guardo di nuovo nella notte; una stella impavida tenta di apparire tra le nubi cariche di pioggia. Mi sento come quella stella, coraggiosa e pronta a sfidare la sorte."
Nel complesso, La Mia Fenice mi è piaciuto un po’ meno rispetto agli altri, ma l’ho comunque apprezzato ed è stata una lettura piacevole. La curiosità di sapere mi ha accompagnato per tutta la lettura e anche al termine. Anche perché negli ultimi capitoli la vicenda si è spostata in uno di quei luoghi che più mi piacerebbe visitare!
❓Vi siete mai sentiti in gabbia?
❓Cosa avete fatto per "liberarvi"?
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